Il realismo nelle azioni: una lezione manageriale da non sottovalutare

PIN Il gruppo musicale Still, Crosby, Nash & Young in una vecchia immagine in bianco e nero durante un realismo nelle azioni di un concerto.

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Una celebre canzone di Stephen Stills, cantata anche da Crosby, Nash & Young – icone del movimento musicale della West Coast americana – recita:

“If you can’t be with the one you love, love the one you’re with.” (Literalmente: Se non puoi stare con la persona che ami, ama la persona con cui sei).

Una frase apparentemente cinica, forse persino crudele se applicata ai sentimenti. Ma se traslata al mondo del lavoro, e in particolare al contesto aziendale, rivela una verità fondamentale: la vita (e l’impresa) deve continuare, sempre, partendo da ciò che è concretamente disponibile.

Il valore del realismo nelle azioni di gestione aziendale

Il realismo operativo è una componente strategica spesso sottovalutata. Non si possono progettare strategie efficaci se non si tiene conto delle risorse effettivamente disponibili nel breve periodo.
È un principio cardine, soprattutto in contesti di turnaround aziendale, dove i mezzi a disposizione sono scarsi e le urgenze molteplici.

Al contrario, l’approccio “vorrei, ma non posso” è uno dei più gravi errori che un management ambizioso, ma poco realistico, possa commettere.
Sognare è utile, ma solo se il sogno è sostenuto da azioni concrete.

Il pragmatismo come stile di leadership

Realismo e concretezza, anche al limite del cinismo
Realismo e concretezza, anche al limite del cinismo
Dare poco spazio per i retro-pensieri a vantaggio dell’azione
Dare poco spazio per i retro-pensieri a vantaggio dell’azione

Questa filosofia si avvicina alla cultura anglosassone, più pragmatica e meno soggetta a retro-pensieri rispetto alla tradizione latina.
In azienda, l’azione concreta è il vero metro di misura della leadership. Non serve lamentarsi per ciò che manca: bisogna agire con quello che si ha.

Ama (e valorizza) ciò che hai, mentre lavori per ottenere ciò che desideri.

Naturalmente, il realismo non significa rinunciare al miglioramento. Il compito del manager resta quello di elevare la qualità delle risorse disponibili – siano esse competenze, strumenti o capitali – e portarle progressivamente verso gli obiettivi aziendali.

Conclusione: concretezza e responsabilità

I risultati sono l’unico vero metro di giudizio della managerialità. E senza realismo, le azioni non valgono ed i risultati non arrivano.

Per questo motivo, l’insegnamento del brano musicale dei Still, Crosby, Nash & Young – nella sua apparente semplicità – può diventare una bussola professionale per chi guida un’impresa.

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